Lettera del Consigliere J. Cecchini

(Dal sito F.I.F.)

Il 29 novembre scorso durante le
elezioni del nuovo consiglio federale sono stato eletto assieme ad Andrea Pietragalla all’interno del consiglio federale come rappresentane dei giocatori. Volevo cogliere l’occasione per presentarmi a tutti i tesserati F.I.F. esponendo brevemente le miei idee e gli obbiettivi che vorrei raggiungere durante il mio mandato assieme a tutto il consiglio federale.
Sono Jacopo Cecchini ho 24 anni,sono nato a Pesaro ,studio giurisprudenza all’Università Cattolica di Milano e gioco in linea d’ attacco nei Rams Milano dal 2007.l’idea di candidarmi per il consiglio mi è nata durante l’organizzazione dello Young Bowl 09 che mi ha permesso di avvicinarmi all’aspetto più organizzativo di questo sport .
Il mio lavoro all’intero del consigli federale sarà mosso principalmente da due preoccupazioni: la costruzione di solide basi per tutto il movimento del football americano e quella della sicurezza e della incolumità dei giocatori.
Il raggiungimento del primo obbiettivo è ciò che permetterà la continuazione nel tempo di questa federazione e di questo sport, perchè credo che a fronte degli alti costi necessari per gestire una squadra e del basso numero di giocatori ora presenti ,solo costruendo solide basi resistenti si può pensare di costruire un forte movimento duraturo nel tempo capace di affrontare le prossime difficoltà senza doversi rinnovare continuamente. Come fare? La via è semplice,cercare di creare una federazione e dei campionati a costi bassissimi che permettano a più squadre possibili di partecipare e di giocare il più possibile ma soprattutto di formare nuovi giovani che permettano quel ricambio generazionale in questo momento quasi assente. Verso questa direzione si muovono ottimamente le scelte federali di fare campionati divisi tra squadre del nord e del sud, permettendo così di accorciare il più possibile le trasferte e di conseguenza i costi per le società; non solo, ottimo pure il fatto che la federazione si sia mossa per allacciare contatti con squadre americane di college per cercare di mandare in America durante i loro camp estivi i nostri ragazzi migliori! Non solo, ma sono certo che riusciremo ad organizzare camp durante l’anno dove saranno presenti giocatori professionisti come successe l’anno scorso a Bari e a Brescia dove furono presenti per tutti i tre i giorni Corey Miller(linebacker dei Giants dal ‘91 al ’99)e Bill Curier (defensive back dei Houston Oilers, Patriots e Giants dal ’77 all ’85)
Per il secondo obbiettivo parto innanzitutto dal presupposto che la stragrande maggioranza dei giocatori faccia questo sport per passione e che purtroppo la vita li chiamerà nel loro futuro a compiere altri lavori e professioni , ed anzi nello stesso periodo in cui giocano hanno necessità di studio e soprattutto di lavoro che mal si conciliano con infortuni di qualsiasi tipo subibili in campo. Essendo il football americano uno sport di collisione, non solo di contatto, l’infortunio è dietro l’angolo ma sicuramente il proporre un certo tipo di allenamento da parte delle società e soprattutto un certo stile di vita e piccole precauzioni prese dagli stessi giocatori possono abbassare di molto la percentuale di infortuni gravi in un campionato, come il caso della mia squadra dimostra. La federazione sta organizzando corsi per dirigenti ed allenatori proprio per poter aiutare questi a essere sempre al passo con i tempi,e a conoscenza delle migliori tecniche di allenamento in circolazione.
Per ultimo volevo ringraziare il presidente Vincenzo Pietragalla ,il segretario federale Fabrizio Cupellini e il consiglio federale uscente per l’ottimo lavoro svolto nello scorso anno: per essere riusciti ad organizzare ben quattro ottimi campionati (under 21 ’08 e ‘09, Silver League ‘09, Golden League’ 09)dimostrando non solo competenza ma soprattutto passione e amore per questo sport e per tutto il movimento. Una volta un mio amico mi fece leggere una frase che diceva più o meno così : << i romani non amarono Roma perché era grande, ma Roma fu grande perche i romani la amarono>> così non credo che sarà la televisione,la pubblicità sui giornali,le migliaia di persone sugli spalti o un qualsiasi altro “quid” esterno che farà grande la nostra federazione in questo momento, permettendogli di irrobustirsi e durare nel tempo , ma sarà solo la nostra passione la nostra fatica e il nostro impegno, di tutti ,dal water boy al presidente , passando anche e soprattutto da me, che la renderanno grande. solo agendo in questo modo , con passioni potremo riuscire a fare qualcosa di vero e bello per tutto il football ma soprattutto per noi stessi senza asservirci a bassi utilitarismi.

Buon Natale e felice anno nuovo, ma soprattutto buon football !!!!!

Jacopo Cecchini