Grande Fratello o scuola di teatro.

Da un po’ di anni per molti ragazzi l’importante è apparire, non importa per fare cosa o sapendo fare cosa. Da un po’ di anni il primo che si alza diventa dopo poco un tuttologo, salvo poi sparire qualche mese dopo. Io appartengo ad una generazione che ha visto i cabarettisti formarsi al Derby club di viale Monterosa, da dove sono usciti Teo Teocoli, Diego Abatantuono, i Gatti di vicolo Miracoli, Cochi e Renato e molti altri. Erano gli anni in cui questi ragazzi si esibivano per circa due anni davanti a più o meno duecento persone per sera quasi gratis e dopo tale periodo il copione che era stato affinato e perfezionato veniva visionato da gli allora dirigenti Rai e solo allora i più bravi approdavano in TV dove i loro scketch, centellinati a dovere, affascinavano il pubblico ed ancora oggi quando vengono riproposti piacciono molto. Da parte dei dirigenti vigeva la convinzione che prima si doveva imparare e poi approdare al grande pubblico. Oggi esiste una grande fame di personaggi per cui la dirigenza delle televisioni, preferisce, anziché affascinare il pubblico con testi affinati e professionalità degli attori, farlo sorridere con l’improvvisazione demenziale di grandi esibizionisti, per cui non conta la figura che puoi fare, l’importanza è farne una. C’è una nuova tendenza, per essere onesti, specifica di questi ultimi anni, farli studiare in televisione, ed ecco che nascono trasmissioni tipo Amici, X Factor ed altre di quel genere. Ora ritornando allo sport quale strada vogliamo seguire per il football? Quella tradizionale che dura nel tempo, per la quale è meglio prima prepararsi e poi quando oltre alla passione si può far vedere una buona tecnica e una buona organizzazione, che fa si che sia la televisione e la stampa ad interessarsi a noi, strada Derby Club, o paghiamo, imploriamo, preghiamo per andare per televisione e sulla stampa a qualunque costo, con qualunque prodotto su qualsiasi campo con qualsiasi organizzazione, con riprese magari non fantastiche tanto l’importante è farsi vedere, e pazienza se si dura lo spazio di un amen? Ovviamente sono due scuole di pensiero, ambedue legittime. Io, sarà perché al Derby c’ero spesso, sarà perché sono amico di molti di quei personaggi che dal Derby sono usciti, mentre non ho mai visto una puntata del G.F., sarà perché se devo parlare con mio fratello gli telefono e non vado dalla Carrà per incontrarlo, sarà perché se litigo con mia moglie, le porto un mazzo di fiori e le chiedo scusa, se ho torto, senza scomodare Stranamore, preferisco di gran lunga che la Federazione scelga la strada di preparasi bene prima di proporsi ad un grande pubblico. Credo che sia meglio farsi vedere poco, ma quando lo si fa farlo allo grande, che farsi vedere tutti i giorni male. Credo che se in questo momento si riesca a trovare qualche euro è meglio investirlo in corsi per dirigenti, per arbitri, in camp per giocatori come abbiamo iniziato a fare e come spero continueremo a fare. Arrivo anche a dire che valuterei molto attentamente se vale la pena di giocare una partita con un college americano a metà campionato. Valuterei attentamente costi e ritorni, in quanto auspico che la FIF non esista per stupire, ma per costruire. Non sono cosi convinto che siamo pronti per affrontare un college con possibilità di fare bella figura, soprattutto perché non abbiamo il tempo di prepararci a dovere, oltre che non avere i soldi. Cosi come viceversa sono convinto che avremmo una grande nazionale under 21, estremamente competitiva anche in Europa, proprio perché sui nostri giovani abbiamo lavorato bene con buon reclutamento e affinandogli la tecnica con i camp dell’anno scorso e i campionati ai quali li abbiamo fatti partecipare. Credo che loro che sono cresciuti e continueranno a crescere con il sistema Derby Club saranno la nostra ossatura per il futuro. Continuiamo sulla nostra strada con la convinzione che non è vero che basta apparire, meglio aspettare e quando lo si farà affascinare ed attrarre. Questo spero che sia la linea guida che il nostro Consiglio Federale voglia seguire, e ne approfitto per fare un grande in bocca al lupo al nostro Presidente che in questi giorni non gode di ottima salute. Gli siamo vicini e gli auguriamo di rimettersi al più presto, abbiamo bisogno di lui e della sua guida.