Finita la regular season 2010

E’ finita domenica, salvo un importante recupero la regular season, della Golden League della FIF.
Nove le squadre partecipanti, dovunque roster nutriti e tanti giovani. Quasi tutte le partite molto combattute, ma quasi tutte con punteggi accettabili e ben auguranti di un futuro ancora più equilibrato. Ritmo del campionato particolarmente incalzante. Queste le numerose note positive che debbono stimolarci ulteriormente per il futuro. Giocare ogni settimana non è pensabile se non si è supportati da un parco giocatori adeguato, ritmi serrati presuppongono grande sopportazione del dolore e della fatica, tutte cose che hanno contribuito a rinsaldare attaccamento alla squadra e d ai compagni. Due squadre si sono particolarmente distinte, per fortuna equamente divise , una al Sud, i Red Jackets ed una al Nord i Bengals, frutto non del caso, ma della organizzazione delle società che bene hanno lavorato. Non si può prescindere da un dato: ambedue erano già state finaliste allo Young Bowl. Questo significa che la strada intrapresa dalla FIF è quella giusta: investire sui giovani, intensificare i camp, preparare i dirigenti che contribuiranno alla organizzazione della società, la ricetta per diventare competitivi. Niente sorprese, niente sponsor spendaccioni che alterano gli equilibri, con americani costosi inseriti all’ultimo momento, ma programmazione e organizzazione questo l’insegnamento che volevamo dare alle società, questo il risultato ottenuto. In questa ottica va inserita anche l’organizzazione dei Bowl , che ci auguriamo poter estendere anche all’organizzazione delle finali l’anno prossimo. La programmazione prima dell’inizio del Campionato del luogo di disputa del Bowl garantisce che il campo sarà veramente neutro, contribuisce alla diffusione del nostro sport, permette di contenere i costi e di riuscire ad ottenere una buona organizzazione. Ora dobbiamo cominciare affinché diventino veramente la festa di tutti e credo che già quest’anno il Silver Bowl potrà essere una buona anticipazione. Una cittadina intera mobilitata per la buona riuscita dell’evento, l’amministrazione al nostro fianco, la partita della All Stars a precedere l’evento, dovrebbero garantire il successo, che anticiperà di una settimana l’evento a cui non solo gli amanti del football, ma tutti gli appassionati di sport e dell’Abruzzo non vorranno mancare: il 30° Super Bowl. Mi ricordo trentanni fa quando pregavo Lello Liguori, gran patron del Covo di Nord Est di Santa Margherita ligure di ospitare le squadre finaliste dopo la partita, ed il timido successo di quella manifestazione, che vedeva opposti i Rhinos di Gionni Colombo ai Frogs domiciliate allora a Gallarate. Oggi grazie al grande impegno profuso da Enzo Uliano, general manager dei Bengals Brescia, uomo che ha saputo anteporre l’interesse del football a quello della sua società, il desiderio di fare qualcosa per far si che l’Aquila non venisse dimenticata e che il football avesse una cornice degna della sua storia sta prendendo una magnifica forma. Se pensate che tutto questo si è realizzato e si sta realizzando grazie all’impegno di pochi e con mezzi economici ridicoli vi renderete conto di che mole di lavoro alcuni hanno dovuto sostenere. Una unica nota negativa la rappresentano i rapporti tenuti tra alcuni tesserati e gli arbitri, usati spesso come capri espiatori. Sono convinto che molto dovremo migliorare per smarcarci dalla mentalità del vittimismo calcistico e per il riconoscimento del ruolo degli arbitri. Non credo che nessuna partita sia stata persa per colpa degli arbitri, credo che alcuni di loro non siano riusciti a vedere tutto quanto avveniva in campo, ma credo che anche gli allenatori non ci siano riusciti e molti giocatori non siano stati esenti da errori. Stiamo già lavorando per migliorare i diversi punti di vista e far nascere una fattiva collaborazione e presto conoscerete i programmi, intanto ci auguriamo che il finale di stagione illumini i comportamenti di tutti.