Randy Beverly “The organizer”

Come si sente un allenatore o un giocatore dopo l’ultimo allenamento prima di una semifinale o di un play-off ? Non posso rispondere in generale, ma posso rispondere come ho visto Randy ieri sera.
Ho letto nei suoi occhi la stessa emozione di uno che ne ha viste tante, che sa che non dovrebbe emozionarsi, ma che viene risucchiato dallo sguardo comunicativo dei ragazzi che lo hanno seguito, che hanno imparato a conoscerlo ed ad apprezzarlo, come uomo prima che come coach. La competenza la si vedeva in ogni suo gesto. Quando senza pensare fai sempre la cosa giusta, hai sempre i piedi nella giusta stance, guardi sempre dove devi guardare, ricevi la palla sempre con le mani messe a modo, come dice coach Bravetti, e cosi via la tua familiarità con il football non si discute. Poi c’è la familiarità con le sfide, immaginate che giocando a UCLA partite che contano ne ha sicuramente giocate tante ed avendo vissuto nel mondo del football da quando è nato credo che per lui sia la norma. Tutto questo appartiene a tutti coloro i quali hanno giocato ad un certo livello negli States, ma c’è qualcosa che appartiene solo a lui ed è il suo carattere, il suo modo di insegnarci, la sua pazienza e tolleranza, la sua umiltà nel proporsi. Bene tutto questo fa di lui un grande allenatore. Sarebbe facile per noi farci fuorviare e parlare delle sue conoscenze: tutti i grandi che vidi giocare negli anni 80 li chiamava zii, o erano grandi amici di suo padre. No, lui non ci ha colpito perché è il figlio di Radar Beverly, o perché “Joe” Namath” lo teneva sulle spalle, o perché molti dei suoi ex compagni di squadra ora sono coach nei pro o nei college. Si confesso che quando suonò il telefono e mi disse che dall’altro capo c’era Dan Marino, le gambe mi hanno tremato ma erano i primi giorni e non lo conoscevo ancora abbastanza, certamente quando Jacopo a preso in mano il casco con le firme autentiche dei giocatori dei Jets dopo la vittoria del Super Bowl, che ho guardato come una reliquia, ero tentato di chiedergli degli aneddoti, ma oggi posso affermare che tutti i ragazzi sono affascinati dall’uomo Randy. Il rispetto che si è guadagnato per l’empatia che ha con noi, il modo di insegnare a tutti, senza preoccuparsi di quali caratteristiche fisiche ha il ragazzo che a davanti, ma accontentandosi dalla voglia che ha di imparare. Il capire sempre le difficoltà nelle quali vivono i Rams ma anche le squadre italiane in genere, il non essersi mai lamentato per un arbitraggio, ci fa capire quanto siamo piccoli noi e quanto sia grande lui e quanto condivida con noi l’amore per questo sport. Si per molti Radar Beverly resterà più famoso, ma per noi tutti esiste solo un grande Beverly e si chiama Randy. I suoi compagni di un tempo oggi allenano in NFL, ma sono sicuro che nessuno di loro ha una gregge come il nostro che li stima e li apprezza e domenica faremo di tutto per mettere in pratica quello che ci hai insegnato e se sbaglieremo perdonaci come fai sempre, spero che il cammino insieme sia solo all’inizio, e che sapremo darti e prenderci le soddisfazioni che meritiamo . Grazie coach e sono sicuro che domenica sarà a “Perfect day for play football” .