Un vero regalo

Avrei voluto tanto riuscire a scrivere la mia lettera a Gesù Bambino, ma dopo averla iniziata almeno una decina di volte, non riuscivo mai ad andare avanti. Credo che alcune cose sia ormai superfluo chiederle, il tipo di vita attuale fa si che nessuno che se lo può permettere aspetti Natale per avere ciò che desidera di acquistabile. Le cose da chiedere, quelle che ci cambierebbero veramente la vita, quelle che veramente contano, sappiano tutti che non dobbiamo chiederle ma semplicemente dobbiamo noi per primi cominciare ad attivarci perché si verifichino. Sarebbe retorica chiedere a Gesù di darci un mondo più sereno, quando noi siamo pronti a litigare per un parcheggio o per una precedenza. Ogni mattina il mondo si mette in movimento con al suo interno una rabbia repressa senza che ce ne sia un reale motivo e nessuno sembra voler fare un passo indietro. La nostra umanità o generosità viene misurata su quanti sms inviamo alla raccolta di solidarietà di turno. I parenti con i quali non ci si parla si aspetta la trasmissione appropriata per andarli a cercare, l’amico con il quale si è litigato, anziché parlargli lo si chiama in trasmissione cosi da poter sbattere i nostri sentimenti in piazza nella speranza di trovare approvazione. Questo in parte sta succedendo ancora più in piccolo attraverso i social network, dove si devono scrivere le cose più insignificanti, convinti che tutto possa interessare a tutti, per cui se si è in coda dal parrucchiere si sente il bisogno di scriverlo su FB convinti che interessi a qualcuno, salvo poi non raccontare niente a chi a noi si interessa veramente.
Vediamo un bambino rispondere al genitore che a scuola non ha fatto niente e nessuno si interroga sul perché tutto ciò dovrebbe essere normale, non sarebbe più normale che il bambino raccontasse le sue scoperte, i suoi dubbi, le sue perplessità o le sue certezze? E il genitore come risolve il problema ? Dandogli una merendina. Poi ci stupiamo di come viviamo. Si caro Gesù tu ci hai già dato tutto, compreso il libero arbitrio, sta ha noi cominciare a farci dei grandi regali. Io questo Natale voglio fermarmi a riflettere su come stiamo buttando via tanti momenti sereni che potremmo goderci accontentandoci del molto che abbiamo, anziché inseguire il niente che pensiamo dovrebbe darci qualcosa che già abbiamo. In fondo le risposte alle nostre domande tu ce le avevi date già tanti anni fa nascendo in una grotta e dove pochi mesi dopo, i re magi ti portarono “importanti” doni, talmente importanti che nessuno a mai saputo che fina abbiano fatto. Non vi è traccia nel vangelo di chi abbia usato l’oro regalato dai magi, probabilmente rimase li, il regalo più bello fu la visita dei magi, la loro disponibilità, il loro voler incontrare Gesù malgrado non ci fossero le telecamere, arrivando senza scorte e senza paparazzi. Ecco l’incontro di stasera agli allenamenti con i miei compagni e di Natale con i familiari, vorrei che riprendesse quell’antico sapore dell’incontro, dell’interesse verso gli altri per il solo fatto che sono gli altri e come tali importanti, vorrei sapere come stanno, da loro, guardandoli negli occhi e non leggendo il loro profilo su FB , vorrei e mi farò questo regalo:ricomincerò a farlo.