Sabato e domenica alle dieci.

Domani sabato 30 agosto alle ore 10 puntuali, comincerà l’ultimo week end di preparazione atletica  in cui Alfredo, cercherà di tonificare a dovere il nostro copro ma soprattutto cercherà di farci conoscere quanta forza e determinazione ci sia in noi stessi, a prescindere da quale sia la nostra età o il nostro fisico. Sentendo i racconti di chi ha già provato la sua competenza, sembra incredibile quanto riesca a farci lavorare portandoci

sempre vicino al punto di rottura senza mai raggiungerlo. Quando crediamo di non farcela ci sembra impossibile che ragazzi di quattordici anni o anche meno riescano a seguire il suo programma senza mai mollare e guardandoli troviamo forze insperate, le stesse che ci serviranno e che dovremo trovare ogni partita quando dovremo riuscire a giocare l’ultimo  quarto come se fosse il primo, l’ultima azione con le stesse energie della prima. La settimana scorsa, guardandovi dall’esterno  mentre lavoravate, si capiva come Giorgio e Massimo i nostri due under 15, al loro debutto, faticassero ma come non intendessero fermarsi prima della  fine. Grande la loro aspirazione a dimostrare di essere degni della squadra scelta. Ovviamente nessuno dei grandi, visto il loro esempio, avrebbe mollato e così senza tanti giri di parole si formava una squadra, in cui ci si sosteneva reciprocamente con l’esempio e la forza, incuranti della differenza di età, di fisico, di ragione sociale o cultura, una squadra con un unico obbiettivo: finire insieme quello che insieme si era cominciato, senza permettere a nessuno di restare indietro o sentirsi solo.  Questa la magia che Alfredo riesce a trasmettere in poco tempo, questo l’orgoglio che ti fa nascere quando finisci la seduta con lui. Grande il suo lavoro e grande il rispetto di te stesso e degli altri che riesci a conquistare dopo ogni sua seduta.

Torno ora dal mercato ortofrutticolo milanese dove anche questa volta come negli anni precedenti e come settimana scorsa mi sono recato dai fratelli Alessandro e Massimo Regiroli a prendere la frutta che gentilmente ci offrono. Normalmente sebbene io vado verso le sei, il mercato è estremamente animato e vivo. Stamani molti erano invece gli stand chiusi e poca l’attività. Gli italiani si sono dimenticati di essere uno dei paesi fortunati ricco di frutti dai sapori entusiasmanti e dai profumi inebrianti e sempre più persone sostituiscono la nostra frutta con quella proveniente da altri paesi, meno cara, ma certamente non con le stesse proprietà, o addirittura preferiscono prendere la vitamine dai prodotti delle case farmaceutiche al posto che dai nostri frutti o dalla nostra verdura. Quest’anno già messi in crisi da una stagione anomala, già strozzati da un mercato comandato dalle multinazionali e dallo scarso sostegno che le banche danno ai nostri addetti del settore, questa perlomeno quanto lamentano, molti operatori hanno preferito chiudere che continuare a rimetterci soldi. Sembra un contro senso, proprio l’anno in cui Milano sarà la capitale mondiale   di tutto ciò che riguarda il cibo, grazie ai temi che l’Expo metterà nel mirino, che ci sia così poco interesse a questo nostro importante settore alimentare. Noi nel nostro piccolo siamo contenti di continuare ha cercare di diffondere l’amore per la frutta e verdura italiana, quella di stagione, quella che madre natura ci mette a disposizione di volta in volta e che guarda caso ha sempre le vitamine giuste per quel periodo dell’anno.  Sosteniamo la nostra agricoltura sostenendo così la nostra economia e anche e soprattutto il nostro fisico. Abituiamoci a mangiare un frutto negli intervalli mattutini e pomeridiani, avremo da esso energie immediatamente utilizzabili ed enormi benefici sia fisici che mentali. Lasciamo ai paesi che non hanno la nostra fortuna la dannosa abitudine delle merendine confezionate, ricordiamoci della saggezza dei detti popolari uno dei quali ci ricordava quanto una sola mela potesse fare per allontanarci dal medico.ine. Grande la loro aspirazione a dimostrare di essere degni della squadra scelta. Ovviamente nessuno dei grandi, visto il loro esempio, avrebbe mollato e così senza tanti giri di parole si formava una squadra, in cui ci si sosteneva reciprocamente con l’esempio e la forza, incuranti della differenza di età, di fisico, di ragione sociale o cultura, una squadra con un unico obbiettivo: finire insieme quello che insieme si era cominciato, senza permettere a nessuno di restare indietro o sentirsi solo.  Questa la magia che Alfredo riesce a trasmettere in poco tempo, questo l’orgoglio che ti fa nascere quando finisci la seduta con lui. Grande il suo lavoro e grande il rispetto, di te stesso e degli altri, che riesci a conquistare dopo ogni suo allenamento..