Prevenzione primaria.

Ieri vi abbiamo parlato dell’importanza della prevenzione secondaria, quella che ci permette di individuare, in alcuni casi, la malattia ancor prima che insorgano i sintomi. Oggi  vorremmo ricordarvi che esiste una prevenzione ancor più importante che è quella che ci permette, adottando un salutare stile di vita, di ridurre drasticamente la probabilità di sviluppare il cancro e di evitare l’insorgenza di altre patologie. In rete potrete trovare maggiori e più specifiche indicazioni, o meglio ancora potreste averle chiedendo al vostro medico di fiducia. Noi ci limitiamo a pochi consigli: evitate di fumare o usare prodotti a base di tabacco; non abusate di alcool, tenete sotto controllo il vostro peso ed utilizzate una alimentazione sana in cui frutta e verdura debbono avere una grande rilevanza, muovetevi almeno trenta/ quaranta minuti consecutivamente ogni giorno. Molti dei malati spesso si chiedono perché proprio a me, adottando poche ma importante avvertenze ci accorgeremo del perché a me no. Non si tratta di fortuna o sfortuna ma di volersi più o meno bene e di volerne a chi a causa di una nostra eventuale malattia potrebbe soffrirne anch’esso le conseguenze. La nostra vita si sta allungando mano a mano che il tempo passa, molti di noi investono ogni anno qualcosa per sostenere la ricerca sul cancro, sarebbe stupido ora che quegli studi hanno trovato delle soluzioni non usufruirne o non tener conto di quello che è stato scoperto. Molte volte basta davvero poco per evitare guai

utilizziamo queste giornate che precedono il Pink game per ricordarlo a più persone possibili. La partita è una scusa ma il messaggio è importante e deve arrivare forte e chiaro. Sabato 17 marzo al centro sportivo in via Grazia Deledda a Bresso alle ore 21 ognuno dei giocatori avrà qualcosa di rosa, così come gli allenatori e sarebbe bello se anche il pubblico mandasse il suo messaggio indossando qualcosa di rosa. Molte volte siamo portati a sottovalutare quello che facciamo, ma se tutto questo contribuisce a ricordare ad una sola persona di fare un esame di screening o di modificare in meglio il suo stile di vita, sarà già stato utilissimo. Basterebbe usare per il nostro copro la stessa cura che usiamo nei confronti delle nostre vetture che sottoponiamo a revisione ogni quattro anni quelle nuove per poi passare ad ogni due ed infine ad ogni anno man mano che invecchiano? Vogliamoci bene almeno quanto ne vogliamo alle autovetture.