Lettera aperta all’ATM.

Siamo nell’era della comunicazione, si spendono molti euro per una comunicazione efficace ed efficiente, siamo anche nell’era del buonismo, dove tutti sono attenti a non offendere nessuno, rinunciando perfino a tradizione e radici storiche della nostra cultura,  per non offendere nessuno, e tu ATM, azienda pubblica di proprietà del comune di Milano, pensi bene di mandare un messaggio ai fruitori del tuo servizio in cui rappresenti il maleducato di turno con in testa un casco di football americano? Vergogna! Vergogna per l’ignoranza che dimostri, vergogna perché così facendo offendi tanti ragazzi e non solo, che praticano o insegnano questa disciplina dipingendoli come maleducati e prepotenti. Loro hanno imparato che dovranno rispettare le regole del vivere civile e che tale casco non dovranno mai usarlo come arma di offesa ma per difesa da fortuiti contatti. Loro sanno che nel nostro sport lealtà e rispetto sono alle basi della formazione di un giocatore Volevate utilizzare uno sport per mandare un messaggio di maleducazione o inciviltà? Premesso che in qualsiasi sport è difficile trovarlo, potevate prendere il calcio professionistico e non avreste avuto  che l’imbarazzo della scelta. Potevate mettere uno che assomigliasse a Zidane, per esempio, che le testate le tira anche senza casco o i tanti giocatori che amano andare a spingersi fuori dalle regole.

Noi giocatori di football siamo abituati ad osservarle le regole, sfoghiamo in campo la nostra esuberanza e siamo rispettosi fuori dal campo, per noi la disciplina è una delle cose che ci serve per conquistare un centimetro alla volta il nostro spazio. Potevate usare questo messaggio se volevate prendere dei giocatori di football: la capacità di lavorare insieme per raggiungere un obbiettivo comune. Il far capire ai fruitori del vostro servizio che solo se tutti capiscono che il tram, filobus o la metropolitana, per funzionare meglio hanno bisogno che tutti rispettino le regole, come i giocatori di football, cominciando dal pagare il biglietto. Potevate fargli vedere come lavorando insieme salendo a tempo debito e scendendo a tempo debito, magari dalle porte preposte per la discesa e la salita, facendo sedere le persone anziane che rimangono in piedi e così via insomma essendo disciplinati come una squadra di football americano, tutti potranno godere di un servizio migliore. La vostra scelta superficiale dell’immagine pubblicitaria denota che nessuno tra il vostro management ha mai giocato a football: peccato! Noi non vi chiederemo danni di immagine per il football, ci piacerebbe chiedervela per il danno fatto a l’immagine dell’ATM che rappresenta tutti noi fruitori del servizio del comune, ritenendo che la vostra superficialità e incompetenza, sia fortemente lesiva dell’immagine dei milanesi, che non a caso questo sport hanno tenuto a battesimo nel lontano 1979 e che ancora oggi annoverano diverse squadre nel panorama nazionale, tra cui i campioni d’Italia. Spero che questa lettera venga condivisa dai tanti sportivi milanesi che riconoscono al football americano grandi valori formativi, nella speranza che la prossima volta non cadiate in un uso distorto del nostro sport.

 

Paolo Crosti

Presidente e fondatore dei Rams Milano

Vicepresidente Comitato Regionale Lombardo Federazione Italiana Football Americano

Fondatore della prima associazione di Football Americano nel lontano 1979.