Le Impressioni su San Antonio di Cristiano

Eccomi qua, ancora, per il mio terzo anno, a riflettere sulla mia esperienza in America. Innanzitutto inizio ringraziando tutti coloro che hanno reso questo viaggio possibile, in particolare la signora Anna che ci sostiene da sempre. Questo anno ho avuto l’opportunità di visitare una delle più importanti città americane, San Antonio, soprattutto per la storia passata che ha alle proprie spalle. È stata lo scenario principale della rivoluzione texana, con la battaglia di Alamo. La profonda caratteristica storica di questa città è però in contrasto con la sua rapida crescita.

Come molte delle maggiori città, si tiene al passo con il progresso e la modernizzazione. Ne ho avuto conferma dal mio coach e dal compagno di squadra, i quali già tre anni fa sono stati a San Antonio e l’hanno trovata profondamente cambiata. Questo evidenzia l’incredibile organizzazione e efficienza degli americani.

Quest’anno, a differenza dei precedenti, ho avuto l’occasione di assistere a una partita di football (All American Bowl) e ad una di NBA. Questi eventi sono stati un’ulteriore conferma della loro straordinaria capacità organizzativa, e ora vi spiego il perché. Lo stadio della squadra di basket locale (San Antonio Spurs) ha una capacità di circa 18.000 posti. Per la partita che abbiamo visto avevano venduto tutti i biglietti. SOLD OUT. Vorrete sapere le ore passate in coda ad aspettare per l’ingresso. Bene. Con tre entrare dotate ciascuna di metal detector in 5 minuti erano tutti entrati e seduti comodi pronti per la partita. Incredibile lo so, ma vero.

Altrettanto affascinato sono rimasto dal football. Abbiamo assistito alle selezioni dei giocatori delle varie high school, per un futuro college. Circa 600 ragazzi in campo e si riusciva, dagli spalti, a sentire il coach che parlava. Ordine e disciplina prima di tutto. È davvero senza eguali l’importanza che gli americani danno a questo sport. Per quei ragazzi non era un semplice gioco, non erano lì tanto per divertirsi. La posta in gioco era molto alta . Era la loro occasione di un ulteriore passo verso i professionisti(NFL).

Veniamo ora al dunque, al motivo principale di questo nostro viaggio: L’ AFCA ( American Football Coach Association). Questo hanno il neo presidente dell’associazione ha decisamente svolto un ottimo lavoro. Molte le sessioni pratiche con dimostrazioni dirette da coach e giocatori. Molto istruttive e comprensibili a tutti. Relativamente poche invece le sessioni teoriche alle quali abbiamo partecipato, anche se comunque sempre indispensabili per completare al meglio il nostro bagaglio di sapere.

Senza paragone è in generale la passione e la dedizione che coach e giocatori mettono in tutto quello fanno. Da l’allenamento, allo studio di video per correggere gli errori fino alla partita. Tutto ha la massima importanza. Il football è parte essenziale delle loro vite. Ognuno di loro vive per questo magnifico sport.

Purtroppo da noi, almeno non per tutti, non c’è questa visione del football. C’è sempre un motivo per non venire agli allenamenti. Hai deciso di praticare questo sport? È psicologicamente e fisicamente impegnativo? Si. Non è uno sport per tutti. Solo per pochi. Ma se hai preso questo impegno lo rispetti. Punto. NO EXCUSE. Mi impegnerò affinché la passione osservata qui in America, nel praticare questo magnifico sport , si trasmetta al resto della squadra.

LET’S GO RAMS!

PEOPLE LIKE US NEVER GIVE UP.

Cris #32