Per le cose giuste, non contro la Sardegna

Ci hanno chiamato in molti per capire perché mai alle squadre della Sardegna la Federazione, utilizzando il tesoretto della mutualità versato dalle società partecipanti al campionato che non siano nel girone che le squadre sarde, debba essere rimborsato una quota per ogni trasferta. La risposta è non solo che non lo so, ma che mi sono battuto fin che potevo perché ciò non accadesse nel disinteresse generale delle società. La nostra proposta era che ritenevamo sacrosanto riconoscere alle squadre che dovessero andare a giocare in Sardegna un aiuto da parte delle società che tali trasferte onerose non avevano schedulate, ma che per le squadre Sarde era chiaro che almeno due trasferte in continente le sarebbero toccate. Ora perché tutte le altre squadre, comprese quelle siciliane, si debbano pagare interamente le loro trasferte mentre quelle sarde no? Da notare che le squadre sarde avrebbero potuto dare una grande mano a tutto il movimento formando, per esempio cinque arbitri, così da farci risparmiare tantissimi soldi pe rinviare ogni partita una crew in aereo a Cagliari. La nostra posizione è che siamo favorevolissimi a far crescere il movimento in Sardegna a condizione che gli appassionati sardi dimostrino di volerlo far crescere il movimento non a spese di tutte le altre società. Pensate che uno dei capi allenatori fino a pochi anni fa era un nostro ex giocatore, che molto stimiamo, il quale aveva anche provato a fare unire le due società cosi da averne una altamente competitiva, ma queste due società pur lamentandosi per la mancanza di soldi e facendosi aiutare da tutti, hanno preferito raddoppiare i costi. Grazie poi alla decisione di contribuire a tutte e sei le trasferte delle due squadre, non sarebbero rimasti più soldi per contribuire alla trasferta per la squadra che per ranking sarebbe dovuta andare a giocare i play off in Sardegna, cose che purtroppo per tale squadra si verificherà e questo sebbene sia stata aumentata la quota di solidarietà spettante ad ogni società non coinvolta in trasferte da e per la Sardegna da duecento a trecento euro. La nostra proposta era che tale aiuto sarebbe dovuto andare solo alle squadre che sarebbero dovute andare in Sardegna, ma fummo i soli a batterci all’assemblea delle società per questa ipotesi. Las nostra idea rimane che solidarietà non è assistenzialismo e se siamo disponibili ad aiutare chi è coinvolto in qualcosa di non previsto, non siamo disponibili ad aiutare ogni anno da tanti anni chi vuole fare le nozze con i soldi degli altri. No all’unione delle due società, no alla formazione di una crew autonoma, no alla programmazione economica dei costi da sostenere, mentre di contro squadre come quelle siciliane o pugliesi pur avendo disagi abbastanza simili nulla chiedono agli altri. Credo di essere stato esaustivo sull’argomento e mi auguro che il prossimo anno le società si rendano conto dell’enorme ingiustizia commessa quest’anno e decidano diversamente. Noi state certi continueremo a combattere per quella che riteniamo una giusta causa, ma come quest’anno obbediamo alle regole che la maggioranza ha approvato. Così ci hanno insegnato, che le battaglie si combattono nei luoghi opportuni e a tempo debito.