Il calendario e gli esami

Ci piacerebbe che non fossero solo gli allenamenti a scandire il tempo che manca a giugno, ma avremmo molto piacere che fossero le interrogazioni, tese a rimediare situazioni magari critiche, poche, o per migliorare la già buone pagelle dei nostri numerosi studenti. Quest’anno ci aspettano tre esami di maturità e alcuni esami universitari e sarà li che dovremo dimostrare l’utilità dello sport

come componente complementare allo studio, non superflua e non dispersiva, ma essenziale e coadiuvante ad un miglior metodo di studio, concedendo il giusto svago ed insegnando capacità fondanti di un buon rendimento scolastico ed universitario. Niente come lo sport eseguito in una società seria insegna senza fatica la disciplina, la puntualità, il rispetto, l’osservanza delle regole e soprattutto la programmazione. Pensate a quanto è importante una giusta programmazione, rispettosa dei tempi di apprendimento e delle capacità di ognuno. Pensate se programmassimo di allenarci per ventiquattro ore i due giorni prima della partita come verremmo giudicati, eppure è quello che alcuni studenti, non i nostri, pensano di fare davanti ad interrogazioni o esami. Certo il calendario che la Federazione programma non aiuta a comprendere questo, probabilmente non hanno giocato in società ben strutturate che glielo hanno insegnato, altrimenti si impegnerebbero per programmare una stagione agonistica che terminasse ai primi di giugno, lasciando liberi i ragazzi di concentrarsi sugli esami e non dover imparare anche ad impegnarsi nei due più importanti test, esami e play off, nello stesso momento. Noi continuiamo a ripeterlo e nel nostro piccolo a ricordare ai nostri giocatori di fare uno sforzo ulteriore e di portarsi aventi, con la programmazione, così da potersi concentrare anche sui play off, dovendo solo ripassare ciò che avevano già preparato in precedenza, ma certo che i calendari dei campionati, per altro gli unici fra tutti gli sport che terminano a luglio, non aiutano i genitori a capire l’utilità del nostro sport. Noi continueremo a ripeterlo nella speranza che prima o poi qualcuno capisca, non il nostro punto di vista, ma quello che tanti educatori ci suggeriscono.