Vincere o migliorarsi.

A vederli muovere sul campo sembra difficile pensare che molti di loro hanno cominciato a giocare da soli tre mesi, eppure sono quasi il trenta per cento i ragazzi che solo poco tempo fa pensavano che giocare a football fosse una cosa estremamente complessa e che solo che aveva un fisico estremamente strutturato poteva fare. Volevamo spendere due parole sull’ estremamente strutturato. Certamente su un ragazzo ambisce a giocare nei professionisti dovrà lavorare molto per aumentare la propria massa muscolare aumentando così la propria forza, ma questo se uno ambisce a fare del gioco la sua professione, consapevole che facendo ciò cambieranno tutti i propri parametri, perdendo il piacere di giocare con i propri amici per inseguire chi paga di più. È il solito bivio della vita: vivere sereni o inseguire denaro e potere nella convinzione che sia questa condizione quella che darà la serenità. Vincere su sé stessi migliorandosi quotidianamente o adattarsi a battere l’avversario iniziando un percorso che non dipenderà più da noi? I Rams hanno scelto da tempo, impegnandosi in obbiettivi che dipendono da loro e non dalla capacità degli avversari. Noi possiamo migliorare, ma non possiamo sapere quanto saranno bravi i nostri futuri avversari e, dato che il batterli dipende da quanto saranno bravi gli altri, porsi come obbiettivo vincere, potrebbe essere una scelta impossibile o troppo facile. Questo vale per ogni obbiettivo. La prima cosa che dobbiamo chiederci è se la sua realizzazione dipende solo da noi o anche da altri? Se dipende da altri non può essere un obbiettivo. Noi possiamo fare tutto ciò che è nelle nostre capacità se questo basterà per battere gli avversari, va bene, se non sarà sufficiente avremo vinto lo stesso pur essendo stati sconfitti. E’ un concetto elementare anche se capiamo che non sia facile da metabolizzare la prima volta che se ne sente parlare. Lo approfondiremo domani e magari se notiamo il vostro interesse continueremo per tutta settimana.