Impegnarsi per vincere o impegnarsi per migliorarsi.

Impegnarsi per vincere o impegnarsi per migliorarsi ci chiedevamo ieri ed a rendere ancora più difficile capire questo è che

spesso le due cose succedono insieme. Frequentemente, infatti, quando uno supera sé stesso supera anche l’avversario, ma questo è una conseguenza, non un fine. La differenza è sottile e la si capisce più facilmente in alcune sconfitte.  Pensate alla partita tra gli All Blacks e l’Italia, nessuno potrebbe ragionevolmente pensare di giocare per vincere, ma tutti vogliamo vedere i miglioramenti che l’Italia sta facendo per arrivare forse un giorno a giocare così bene come loro. Questo comporterà magari cercare professionisti più performanti, ma torniamo a quelli che scendono in campo. Secondo voi si sentiranno sconfitti se avranno perso o dipenderà da come avranno perso? Se saranno riusciti a dare il meglio di loro stessi sono certo che usciranno dal campo a testa alta orgogliosi della loro prestazione. La storia è piena di ricordi di persone sconfitte ma che dando il meglio di loro stessi, hanno permesso ad altri di guadagnare la loro libertà. Pensate ai trecento di Leonida, pensate agli indiani d’America, a Pietro Micca, ai resistenti di Alamo e ai tanti altri di cui sono pieni i libri di storia. La differenza tra le due filosofie

Alamo

di vita è sostanziale: sposando la nostra tutti possono giocare imparando a migliorarsi ogni giorno, nello sport ma in seguito nella vita. Giocando per vincere limitiamo questa possibilità ai pochi dotati di grande talento e disposti a sacrificare i migliori anni della propria vita in cambio di denaro, tanto, e fama, che dura pochi anni. Le due cose coesistono da sempre e ognuno sceglie quella che più confà alle proprie convinzioni. Certo che la slealtà, il doping e le molte cose negative legate al vincere non possono esistere nella prima filosofia, sarebbe uno snaturare sé stessa, nella seconda sono insite, perché se l’importante è solo il vincere, saranno altri a doversi preoccupare di porre regole per limitare comportamenti scorretti da parte di chi per scelta ha come obbiettivo la sola vittoria. Per questo si continua a modificare ed aggiornare i regolamenti tra i pro, i ragazzi sanno sempre e subito cosa è corretto o scorretto fare. E’ di oggi il caso della Russia esclusa dai prossimi giochi olimpici per aver alterato i risultati dell’antidoping, qualcuno può ragionevolmente pensare che sia gli unici?