RAMS AROUND THE WORLD – FRANCESCO “FRANZ” LANZANI.

“Franz, lo scrivi un pezzo su di te, sui Rams e quello che ti hanno dato?“

“Certo , come no, un gioco da ragazzi…“

…due mesi dopo sono qui, a scrivere e riscrivere la stessa frase mille volte. Come fai a mettere giù in poche e semplici frasi lo tsunami di emozioni che la parola Rams scaturisce in te?

Difficile, molto difficile cercare di farlo comprendere al “comune lettore“. I Rams non si possono descrivere, i Rams si DEVONO vivere. La cosa più bella è che i Rams sono un club “esclusivo“ ma aperto a tutti, nel quale chiunque può entrare ma non tutti riusciranno a rimanerci. Essere un Rams richiede molte skills che all’inizo non pensi neanche di avere e poi le scopri piano piano, fino a quando il tuo sangue si tinge completamente di verde.

Ecco forse è proprio questo che i Rams mi hanno dato, riuscire a raggiungere quello che pensavo fosse il mio limite, per poi scoprire che in realtà si è solo all’inizio di un lungo percorso che ti porta a diventare un’atleta, un compagno, un collega e un padre migliore.

Nei Rams non è mai stato importante il risultato sul campo: “Dove ho sbagliato?“ era la frase che ti perseguitava (e mi perseguita) continuamente, e su questa frase si può scrivere un libro.

Un’analisi introspettiva del proprio io, volta al miglioramento personale per poter contribuire al meglio nel gruppo…e vi pare football questo?

“La gente come noi non molla mai“ a.k.a. quella maledetta bandierina bianca.

Nei Rams mollare non è mai un’opzione, per me mollare non è mai un’opzione. La preparazione atletica dei Rams faceva invidia ai Navy Seals, che una volta pare abbiano commentato: “Voi siete pazzi!“.

Esercizi estenuanti, ripetizioni continue con un generale, anzi un Kaiser, che ti esortava ad andare avanti, a farlo per la squadra, a tirare fuori quello che non pensavi neanche di avere e gentilmente ti dava la possibilità di smettere, di porre fine alla fatica, di prendere la via più breve: “Signori, qui c’è una bandierina bianca. È qui…quando non ce la fate più basta prenderla in mano e sventolarla…“ Eravamo si e no una quarantina, e quella

bandierina non osò toccarla nessuno. MAI. Nel mio immaginario è ancora li, che aspetta di essere sventolata.

Ecco, nei momenti di difficoltà che la vita continuamente ti pone io chiudo gli occhi e visualizzo quella bandierina bianca e penso: “La gente come noi non molla mai“