ARRIVATO!

Ieri alle 9.28 proveniente da Detroit via Amsterdam è atterrato con addirittura dodici minuti di anticipo l’aereo che ha portato Mike a Milano. Davanti ad un pubblico esterrefatto all’uscita degli arrivi dell’aeroporto di Linate, una montagna di muscoli mi ha stritolato, con il sorriso più cordiale del mondo. Si Mike era finalmente arrivato. Ce lo eravamo promessi a giugno, avremmo fatto di tutto per incontrarlo ancora a breve e ci siamo riusciti. Ieri pomeriggio dopo che lui aveva visto la location del nostro camp, ci siamo recati in centro dove abbiamo passeggiato per quasi un ora socializzando con chiunque. La sua disponibilità è veramente incredibile. La gente si avvicina incuriosita, rendendosi conto che si trova davanti a qualcosa alla quale non è abituata: un professionista due volte campione del mondo, di una disponibilità imbarazzante. Che fosse un professionista lo capiva dal fisico, le mie pur rispettabili cosce, non erano grandi quanto un suo polpaccio, che fosse un campione lo si vedeva da come si muoveva. Ho avuto la fortuna di incontrare grandi uomini durante la mia vita e mai ho fatto fatica a riconoscerli al primo incontro, anche se come nel caso di Red Cashion, tale incontro è avvenuto nella hall di un hotel, dove c’erano circa sei mila coach. Hall è riduttivo, meglio sarebbe dire, nella piazza coperta, all’interno dell’Hilton di Dallas. Ebbene,quando Fabrizio mi chiese come avremmo fatto a riconoscerlo, la mia risposta è che se fosse stato quello che dicevano, ce ne saremmo accorti senza fatica. Infatti lo individuammo subito mentre avanzava tra due ali di gente. Si, i campioni emanano un fascino particolare e Mike non farete fatica a riconoscerlo. Oggi saremo in Toscana per un giro turistico, dove continueremo ad incontrare gente, in fondo il football lo si può diffondere anche cosi. In attesa di vederci con Randy, anche oggi impegnato sul lavoro, per parlare di progetti, per farmi raccontare storie o aneddoti sulla loro esperienza in quella fantastica squadra di UCLA che vinse tutto quella che si poteva, grazie alla presenza nelle sue file di undici prime scelte assolute e di un tale , fra gli altri, che fu scelto per sbaglio al dodicesimo giro, tanto per fare numero. Ieri mi diceva che quando guardò le scelte nelle quali fu preso, lui era esattamente il duecento dodicesimo. Beh quel ragazzo con pochi capelli scelto quell’anno per far numero, di numeri ne ha scalati tanti, fino ad arrivare ad essere il giocatore in assoluto che ha giocato il maggior numero di Super Bowl: SEI! . Avrei voluto dirgli che: “La gente come noi non molla mai” è una dei nostri motti, ma credo che queste cose, sia meglio farle piuttosto che dirle. Per questo mi auguro che da lunedì sul campo, non mi ricordiate che c’è il sole, o che fa caldo, ma che dimostriate che le uniche montagne che non si possono scalare sono quelle che non si prova a farlo. Per tutti quelli che non saranno al camp ndei Rams e che però amano il football, vi invito a non perdere questa occasione per conoscere una persona speciale. Sappiate che non è speciale perché è un campione, ma che è un campione perché è speciale, e sarebbe stupido perdere questa occasione per conoscerlo. A fianco, sotto la voce camp 2011, trovate come fare a partecipare al Camp, per qualsiasi problema potete comunque scriverci