Nfl in lutto.. ancora una volta

Mentre leggevo gli articoli di Big ho appreso stamattina della scomparsa di un altro grande giocatore di Nfl, il Qb dei Ravens ed ex leader dei Tennessee Titans. Una scomparsa che purtroppo ancora una volta poco ha a che fare con le naturali dinamiche che vedono gli uomini succedersi, o meglio riproporsi, su questa terra.

Dichiarazione indipendenza americana

Sulle pagine del nostro sito (mi sento parte del team, anche vivendone ai margini) si è riproposto molte volte il discorso della semplicità delle organizzazioni FIF, in contrapposizione alle faraoniche orde di assistenti, portaborse, ruffiani e mezzecalze che attorniano grandi società o presunte tali in qualsiasi ambito sportivo si voglia considerare. Dove arrivano quantità esagerate di soldi diventa più difficile scremare tra chi segue per passione una attività (non solo sportiva) e chi invece lo fa per convenienza, e al tempo stesso (com dappertutto in questo mondo storto) dove arriva il denaro arrivano interessi e pressioni forti. Pressioni al limite della legalità che in alcuni casi conducono ad episodi clamorosi, quale quello cui abbiamo assistito questa notte. Era già successo quest’anno, è sempre successo e succederà purtroppo ancora. Ma in una società fondamentalmente insana, dove le contraddizioni si susseguono e rasentano il paradosso (quando non lo superano abbondantemente) diventa anche difficile pensare che tutto ciò non abbia ragione di succedere. Due sono le ipotesi che personalmente considero: malavita organizzata, che per un regolamento di conti ha tolto la vita al Qb dei Ravens, oppure intrusione, finita in tragedia, di qualche disperato che ha cercato di raggranellare illegalmente qualche dollaro extra.

In entrambi i casi, la società ha fallito. La prima evenienza mostra l’impotenza del sistema nel tutelare i suoi cittadini da loschi individui e da organizzazioni che con il tacito consenso di poteri “forti” spadroneggiano nell’ombra. Nella seconda, la società ha fallito ancora più gravemente non riuscendo nei compiti fondamentali per cui ogni Stato (ed in generale ogni istituzione) gode di prestigio e autorità, ovvero garantire che:

tutti gli uomini sono creati eguali

essi sono stati dotati di alcuni diritti inalienabili dal loro Creatore

tra questi diritti ci sono la vita, la libertà e il perseguimento della felicità

E sempre nella dichiarazione d’indipendenza americana (un tema di attualità, ieri era il 4 Luglio), si dice a proposito che : “La prudenza, in verità, detta che governi in vigore da molto tempo non siano cambiati per motivi futili e passeggeri; e conformemente l’esperienza ha mostrato che il genere umano è più disposto a soffrire, finché i mali siano sopportabili, piuttosto che raddrizzarsi abolendo le forme alle quali si è abituato; ma quando una lunga serie di abusi e di usurpazioni, mirate invariabilmente allo stesso scopo mostra il progetto di ridurlo sotto un dispotismo assoluto, è suo diritto, è suo dovere rovesciare tale governo e procurare nuove salvaguardie per la sua futura sicurezza.

Forse è ora di cambiare qualcosa.

Umberto

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Per intenderci, non reputo la vita di nessuna delle migliaia di persone che ogni giorno muoiono nel mondo per ingiustizie e violenza meno importante di quella di un giocatore di football. Parlo di quest’ultima perché in modo desolante a tutte le altre la maggior parte della gente si è abituata…