Doping, questo sconosciuto.

Capita che qualche ragazzo ci chieda se è opportuno prendere “qualche cosa”, non necessariamente di illecito, per migliorare le proprie prestazioni o le proprie caratteristiche atletiche. La risposta è no! Sempre e comunque: NO!. Lo sport che noi pratichiamo non richiede nulla oltre ad una sana alimentazione ed un sano modo di vivere. Nella vita nessuno di chi gioca o giocherà nei Rams avrà come obbiettivo quello di diventare un professionista e l’impegno che noi chiediamo è certamente un impegno sopportabile da qualunque fisico e persona, basta condurre una vita sana. Molte ditte che producono “innocui” integratori ci hanno contattato, alcune erano anche disposte a trovare una qualche forma di collaborazione girandoci dei soldi di quello che avrebbero venduto, ma la nostra risposta è sempre stat

a la stessa: NO! In tanti insistono che quei prodotti sono del tutto innocui, ma la nostra domanda è: che senso ha prendere, pagandola cara, qualcosa di innocuo? Inoltre molti dei farmaci definiti

innocui a breve tempo, raramente sono stati testati a lungo termine e se ne ignorano gli eventuali danni a dieci o vent’anni. In più se sono innocui perché prenderli? Come mai i professionisti sono soggetti ad una incidenza di malattie nettamente superiore ai non professionisti? Forse quelle sostanze che a breve tempo erano definite innocue possono più facilmente provocare danni a lungo termine? Siamo anche contrari a chi forza diete particolarmente caloriche, quelli che assumono sei mila calorie al giorno, quelli che fanno credere che sia normale alzarsi e bere dodici chiari d’uovo, appena svegli. Noi siamo semplicemente per una dieta sana ed equilibrata. Non tutti hanno la necessità di diventare oltre cento chili, e soprattutto non in sei mesi. Non riusciranno a convincerci che far andare una cinquecento a duecento allora non danneggi il motore, creato per andare a centotrenta, anche se il motore viene truccato. Riteniamo lo sport un dovere ed un diritto, lo riteniamo una grande palestra di vita anche perché aiuta ad imparare a conoscere e rispettare il nostro corpo. Conoscere e rispettare. È proprio grazie allo sport agonistico che siamo obbligati a sottoporci a visite mediche, cosa che una volta era demandato al servizio militare, ed a permettere un monitoraggio dei nostri ragazzi permettendoci di intercettare malattie silenti per tempo. Facciamo in modo che continui ad essere un vantaggio per tutti e non uno strumento che potrebbe alla lunga per aumentare la percentuale di malati evitabili.