Sono costretto a rispondere ad un arbitro che si è fatto portavoce, non so se autorizzato o meni, di tutta la classe arbitrale, dandomi del fenomeno semplicemente perchè avevo un sogno. Il signore in questione sostiene che io sragiono quando penso che un arbitro dovrebbe per passione venire ad arbitrare, sono un pazzo quando auspico delle crew in contrapposizione l’una all’altra per conquistarsi il titolo della migliore, essendo stata votata dagli allenatori e dai giocatori, magari. Poi si chiede dove ero io nel 2006. Bene mi piace rispondergli perché trovo nelle sue parole comunque della passione. Nel 2006 ero a giocare a golf, ma nel 1984 io feci il primo camp a Caspoggio in cui per primo invitai gli arbitri a confrontarsi con il miglior capo allenatore della NFL, tale Sam Rutigliano, che era nostro ospite e gli arbitri furoni felici di essere ospitati gratis. Mi chiedo invece perché un giocatore, un dirigente, un allenatore dovrebbe fare tutte quelle cose che lei vede come tragiche, non solo non essendo pagato, ma addirittura pagando e in alcuni casi pagando tanto. Perché se un arbitro va il week-end in giro è un sacrificio che deve essere retribuito, se lo fa un giocatore che magari neanche gioca deve pagare? Vede io avrei preferito una difesa d’ufficio di tutta la classe arbitrale che lei si arroga il diritto di fare partendo dal principio ...
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