In questi giorni assistiamo a fenomeni particolarmente tristi: politici che si vendono, etnie che si ammazzano, le Olimpiadi disturbate da facinorosi per i quali ogni cassa di risonanza va bene pur di far parlare di loro. Ognuno annuncia la sua ricetta, quasi sempre la solita, mettete me al suo posto. Noi crediamo che questi fenomeni non siano che la punta di un iceberg molto più ampio. La mancanza di regole, il decadimento dei valori, la ricerca del vantaggio a prescindere dal merito sono ormai insiti nella nostra società. Siamo pronti a mandare un euro con un sms dal telefonini per i terremotati di turno, ma siamo indifferenti alla signora anziana in difficoltà davanti a casa. Ci hanno convinti che chiunque sia in panne in auto è un pericoloso rapinatore, così tutti abbiamo la scusa per non aiutarlo, ci hanno convinti che ogni mariuolo sia il pericolo pubblico numero uno, per cui davanti ad uno scippo facciamo finta di non vedere, giriamo la testa dall’altra parte. I cosi detti reality, che di reale non hanno veramente niente, cercano di convincerci che l’unico mezzo per raggiungere uno scopo sia la televisione, per cui le denunce non si fanno più alla magistratura, ma a Striscia la notizia, se hai litigato con un tuo parente, non lo chiami, aspetti dieci anni e poi vai a “C’è posta per te”, e cosi via. Cosa possiamo fare? Possiamo ribellarci, dobbiamo parlare e non guardare la televisione, dobbiamo fare più sport, quello vero, dobbiamo smettere di ridere ...
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